La Scelta

di Carlo A. Bachschmidt, Stefano Barabino, Michele Ruvioli · Italia · 2022 · 83' · Festival delle Terre

giovedì 11 Maggio 2023
17.00
Sala Ovale

«Forza, coraggio e gioia!» Questo è l’invito che Luca rivolge ai suoi compagni riuniti in assemblea. È rimasto gravemente ferito mentre tentava di rallentare l’apertura del cantiere al quale il movimento No TAV si oppone. Emanuela, la sua compagna, legge la lettera che Luca ha scritto dall’ospedale in cui si sta lentamente riprendendo. Alcuni attivisti no TAV, tra i quali Marisa, Nicoletta e Paolo, tentano di disturbare i lavori del cantiere e di abbatterne le reti. Di notte, in piccoli gruppi, riescono ad entrare e danneggiare alcuni mezzi, ma il cantiere è molto grande ed è considerato dallo Stato un’opera strategica. I lavori procedono, il cantiere cresce.

Il movimento prova a sostenere un partito politico che si dichiara no TAV, Nicoletta richiama la necessità di mantenere autonomia nella lotta. Arrivano i processi, i pubblici ministeri raccontano il movimento dal punto di vista dello Stato e chiedono pene importanti per gli imputati.

Passano alcuni anni, Luca ed Emanuela hanno un figlio. Davide, un militante no TAV, è tornato dalla Siria dove ha combattuto nella rivoluzione del Rojava. La guerra lo ha posto di fronte a dilemmi laceranti: sia combattere che non combattere sono due scelte sbagliate. Il tentativo di fermare la costruzione dell’opera per via istituzionale è ormai fallito: in assemblea Luca invita i compagni a prenderne atto, è in semilibertà e deve rientrare in carcere ogni sera.

Mentre racconta di essersi lasciato con Emanuela, riconosce che «sta all’individuo soltanto la ricerca della propria felicità».
La lotta sulle reti del cantiere prosegue. Nicoletta viene arrestata e suo marito Silvano scende in paese per partecipare alla manifestazione in sua solidarietà.

La Scelta

Carlo A. Bachschmidt, Stefano Barabino, Michele Ruvioli

Carlo A. Bachschmidt è un documentarista nato a Genova nel 1965. Ancora studente in Architettura inizia a collaborare con lo studio di Renzo Piano. Dopo la laurea si dedica ad un altro modo di progettare lo spazio, l’ideazione e allestimento di iniziative collaterali alle mostre di Palazzo Ducale a
Genova. Dal 1994 al 2007 lavora nell’ambito della comunicazione, curando l’organizzazione e la promozione di oltre venti campagne sociali rivolte al mondo giovanile. In occasione del G8 del 2001 diviene responsabile della segreteria organizzativa del Genoa Social Forum, il coordinamento delle organizzazioni no profit che esprimono il proprio dissenso nei confronti del vertice. Nel 2002 viene nominato consulente tecnico di parte (CTP) dagli avvocati impegnati nei processi per la ricostruzione attraverso l’analisi della documentazione video-fotografica delle violenze verificatesi nei giorni del
G8. Ha presentato presso i tribunali di Genova, Torino e Milano 24 consulenze tecniche che sono state acquisite agli atti dei processi e svolge tuttora tale professione. Formatosi nel settore dell’audiovisivo, tra il 2003 ed il 2009 realizza video indipendenti e nel 2010 esordisce come regista con il
cortometraggio Janua. Nel 2011 scrive e dirige i documentari Black Block (menzione speciale alla sezione Controcampo della 68ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia) e La Provvista (entrambi prodotti da Fandango), e lo spettacolo teatrale I giorni di Genova nell’ambito del Festival di
Internazionale a Ferrara. Sempre per Internazionale, nel 2021 è tra gli autori del podcast sul G8 di Genova, Limoni. Attualmente sta lavorando allo sviluppo di un documentario dal titolo Costa.

Stefano Barabino lavora nel cinema italiano e internazionale come primo assistente operatore ed è autore e direttore della fotografia nel film documentario. Nato a Genova nel ’79, si è appassionato al cinema grazie ai suoi genitori e, grazie a Silvio Ferrari, suo professore di storia dell’arte al liceo
classico, ha conosciuto il cinema di Pasolini, Wiseman, Petri, Pontecorvo, Montaldo, Agosti, De Seta. Ha studiato filosofia a Bologna e poi Scienze politiche (senza laurearsi), si è avvicinato all’attivismo nel nascente movimento noglobal. Il G8 di Genova, il movimento contro la guerra in Iraq, l’occupa-
zione della Buridda (un centro sociale) e l’apertura di una radio pirata (Radio Babylon) sono alcune delle sue esperienze di quegli anni, fino al 2003 quando ha cominciato a dedicarsi all’audiovisivo come forma autonoma di militanza politica. Frequenta nel 2004 un corso di videomaking con Gianfranco Pangrazio, regista genovese di documentari. Dal 2004 al 2007 lavora come operatore televisivo. Nel 2008 esce con DeriveApprodi Tre della ventidue, da lui diretto, documentario sull’inizio della lotta armata in Italia. Nel 2007 è secondo assistente operatore su un film di Michael Winterbottom con la fotografia di Marcel Zyskind. Da quel momento ha lavorato stabilmente nel cinema fino ad oggi. Tra il 2012 e il 2015 ha vissuto e lavorato nel Regno unito. Come primo assistente operatore ha fatto i fuochi su film diretti da Viggo Mortensen (The dead don’t hurt), Christopher Morris (The day shall come), Francesco Amato (Cosimo e Nicole, 18 regali, Filumena Marturano), Fabio de Luigi (Tre di troppo), Hossein Amini (The two faces of January), Michael Winterbottom (Genova, Trishna, The trip), Luise Friedberg (Three woman), Daniele Vicari (L’alligatore), Nicolò Ammaniti (Il Miracolo). Come direttore della fotografia e come operatore ha lavorato, oltre che con Carlo Bachschmidt (Black Block), con Pietro Marcello (La bocca del lupo, Il silenzio di Pelesjan), Marco Ponti (La bella stagione), Ugo Gregoretti (Io, il tubo e la pizza), Demetrio Giacomelli (Lotta di classe – Il cinema
dei ragazzi di Emilio Sidoti).

Michele Ruvioli nasce nel 1979 e inizia la sua attività di videomaker formandosi col regista genovese Gianfranco Pancrazio e successivamente da autodidatta; dal 2003 si impegna nelle consulenze video per i processi del G8 di Genova. Durante e dopo quest’esperienza autoproduce i primi
documentari di carattere sociale e politico: “A meüia” sul 30 giugno del ’60 e O.P. (ordine pubblico) documentario di ricostruzione del 20 luglio 2001 basato sulle consulenze video da lui prodotte per i processi del G8 genovese. Negli anni successivi lavora a diversi progetti per il Comune di Genova e
il Laboratorio di Sociologia Visuale della facoltà di Scienze della Formazione di Genova su temi culturali e sociali scrivendo e montando tra gli altri i documentari “Lavoro e sicurezza in Liguria” e ” Permiso de sonar”. Durante la lavorazione del film “La scelta” progressivamente lascia l’attività di
videomaker a tempo pieno per interessarsi e formarsi in ambito pedagogico; attualmente dopo 2 anni nella scuola dell’infanzia lavora come maestro in una scuola primaria.