
This Jungo Life
Una storia di resilienza di fronte alla sofferenza

“THIS JUNGO LIFE” è una collaborazione tra il regista David Fedele e un gruppo di giovani rifugiati e richiedenti asilo provenienti da Sudan e Sud Sudan, che vivono e dormono per strada in Marocco.
Si fanno chiamare “Jungo”, un nome tradizionalmente dato ai braccianti agricoli stagionali del Sudan, ora adottato anche da rifugiati, richiedenti asilo e migranti in viaggio.
La maggior parte di loro sono in Marocco dal 2020, costretti a fuggire dalla violenza e dall’instabilità in Libia e impossibilitati a tornare a casa a causa della guerra e del conflitto in corso.
Sono attratti dalla capitale Rabat, dove cercano di chiedere asilo all’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e ottenere lo status di rifugiato.
Molti sognano anche di entrare in Europa, attraversando le recinzioni pesantemente militarizzate per raggiungere le città spagnole di Sebta (Ceuta) o Melilla, enclavi europee nel continente africano.
THIS JUNGO LIFE cerca di raccontare la loro storia dall’interno… senza filtri, cruda e senza sensazionalismi.

David Fedele
David Fedele (1977) è un pluripremiato documentarista indipendente, particolarmente interessato a esplorare questioni culturali, umanitarie, ambientali e di giustizia sociale in tutto il mondo. I suoi film hanno esplorato temi legati ai rifugiati, ai richiedenti asilo e alle migrazioni nell’Africa settentrionale e occidentale, ai rifiuti elettronici (e-waste) in Ghana e al disboscamento illegale in Papua Nuova Guinea, e sono stati proiettati ampiamente in tutto il mondo, anche al Parlamento Europeo di Bruxelles (Belgio). David è stato selezionato per partecipare al Berlinale Talents nell’ambito del Festival Internazionale del Cinema di Berlino (2014). È stato anche membro della giuria del Cinema Planeta International Environmental Film Festival (2014) in Messico e presidente della giuria dello SREM International Environmental Film Festival (2015) in Serbia. L’ultimo film di David, THIS JUNGO LIFE, è una collaborazione tra lui stesso e un gruppo di giovani rifugiati e richiedenti asilo provenienti dal Sudan e dal Sud Sudan, che vivono per le strade del Marocco.

Abubakr Ali
Abubakr Ali è aiuto regista del film e lui stesso un rifugiato sudanese, nonché il protagonista principale del film.














Credits
Directed by : DAVID FEDELE
Assistant Director : ABUBAKR ALI
Produced & Edited by : DAVID FEDELE
Cinematography : DAVID FEDELE
Featuring : ABUBAKR ALI & AYMAN
Sound Recording DAVID FEDELE
Sound Design & Mixing : DAVID FEDELE
Translation : KHALID SAHRAWI
Additional Translation : SAMI SAIF SIRELKHATIM, KOTEBA FAREED,
& ER SONS SIX
French Translation : Jacqueline Goffart, Alexandra Messaoudi, Martine Labbé,
Bénédicte Romieu & Maya de Wellenstein
Spanish Translation : Gonzalo Larragueta Baztan & Yolanda Godino González
Italian Translation : Giulia Rubino
Greek Translation : Ioulia Papaïoannou & Maya de Wellenstein
Featuring & with special thanks to the Jungo of Rabat:
Abubakr, Ayman, Sadam, Majid, Abdulsalam, Marwan, Matar, Abu Talib, Yousef, Abdul Razzaq,
Omar, Mahamat, One Two, Musab, Mustafa, Hamid, Gafar, Abdulrahman, MO Ibrahem, Common,
Mr Briffi, Abdallah, Khouribga (Mohamed), Idriss, Djabati, Ahmed, Malik, Modaser, Nasreddin,
ER Sons Six, Mohammad, Khadir, Said, Mahmoud, Ahmad, Sadam, Mohammad, Luoia, Samer
and the many other Jungo present during the making of this film.
AIUTA I RIFUGIATI A USCIRE DALLE STRADE DEL MAROCCO – “JUNGO HOUSE”
David Fedele ha lanciato sul sito del film (thisjungolife.com/support) una campagna di raccolta fondi. Riportiamo qui una traduzione.
Sono rimasto in stretto contatto con molti dei giovani rifugiati del film che si trovano ancora in Marocco, oltre che con nuovi arrivati fuggiti dall’attuale guerra catastrofica in Sudan.
Stiamo affittando una piccola casa in Marocco, che ha permesso a molti rifugiati di uscire dalla strada e dormire con un tetto sopra la testa, il che è essenziale per garantire sicurezza e protezione, poiché la vita di strada in Marocco può essere estremamente rischiosa e pericolosa.
La casa viene anche utilizzata con grande successo come “casa sociale/comunitaria” – dove altri rifugiati possono lavarsi, riposare, dormire, cucinare, mangiare, ricaricare i telefoni, ecc.
Chiamiamo questa casa e questo progetto “JUNGO HOUSE” e finora si è rivelato un progetto di grande successo.
Molto spesso, nel mio lavoro, soprattutto dopo le proiezioni dei miei film, le persone mi chiedono: “Come posso/possiamo aiutare?”. Bene, ora c’è un modo molto concreto e tangibile per fare la differenza.
Clicca su DONA qui sotto per saperne di più e aiuta i rifugiati sudanesi a uscire dalle strade del Marocco.